Competenze e risorse, un'idea prende forma

Incubare le idee, progettare il futuro

Confimi Industria Basilicata, oltre a proporsi con attività legate alla rappresentanza, l’offerta di servizi, le convenzioni, la mediazione creditizia e la formazione, sviluppa la Visione della piccola e media impresa. Attraverso la nostra capacità di dare voce a chi ha deciso di mettersi in gioco diamo supporto ai progetti e alle nuove idee che portano un beneficio concreto al territorio e i suoi attori per valorizzare la parte più dinamica dei nostri associati.

Cosa significa dare forma ad un Progetto?

Promuovere l’incubazione di progetti significa mettere in rete le conoscenze degli associati mirando ad un obiettivo comune e vantaggioso per chi vi partecipa: creando un network di azioni, eventi e attività vogliamo dar forma alle idee di chi aspira a innovare e promuovere il proprio lavoro e intessere relazioni proficue nel mondo produttivo. A tal fine l’idea in sé può rappresentare un ottimo spunto ma non basta, c’è bisogno di reperire risorse, conoscere le procedure e arrivare a bandi di sostegno. E’ per questo che abbiamo deciso di essere un supporto attivo e qualificato dei processi che coinvolgono più imprese per contribuire alla realizzazione di progetti territoriali.

Perché ci interessano i Progetti?

Per Confimi Industria Basilicata “lavorare ad un Progetto” significa mettere in pratica e sperimentare tutto ciò che è stato appreso sino a quel momento. Parliamo del momento in cui l’esperienza, le competenze presenti e le nuove opportunità diventano elementi visibili e supportano al meglio la volontà del fare impresa. Inoltre, progettare significa per Confimi Industria Basilicata attuare in modo concreto i valori di partecipazione, valorizzazione, rispetto, solidarietà, lungimiranza e Responsabilità Sociale. E’ nella progettazione e messa a punto delle idee, attraverso le azioni e le competenze che noi impariamo ogni giorno qualcosa di più e mettiamo al servizio del territorio le nostre qualità.

IMF è una iniziativa nata per creare un polo Hi-tech ad indirizzo biomedico, grazie alla partecipazione di un gruppo di aziende Appulo-Lucane, con una ampia rete di contatti a livello internazionale.

Intellimed, Elettro-Lab e Tecnologie Sanitarie, hanno deciso di realizzare un  raggruppamento di aziende, accomunate dalla volontà di riunire servizi e prodotti diversi e complementari, caratterizzati da estrema specializzazione e verticalità, al fine di diventare un soggetto capace di offrire soluzioni medicali complete.

L’azione facilitante della Confimi Industria Basilicata è stata fondamentale sia nella fase di “incontro”, che di avvio e pianificazione delle attività.

RETES è il progetto per l’efficientamento energetico e l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio. RETES è un progetto finalizzato a individuare, predisporre e realizzare interventi volti al risparmio energetico, alla produzione di energia tramite il ricorso a fonti alternative e all’adeguamento sismico in ambiti regionali produttivi e residenziali.

Gli interventi realizzati da RETES saranno caratterizzati da un forte grado di efficienza e di replicabilità. A questo scopo, il Progetto intende far emergere, successivamente testare e validare le diverse tipologie degli interventi definiti.

Il Progetto è nato nell’ambito delle attività istituzionali di Confimi Industria Basilicata e di Aniem Basilicata e coinvolge numerose imprese che operano nella realizzazione degli interventi e nei servizi di ingegneria e del credito.

Il Progetto Ecodesign – Ecoplen e l’economia circolare del polietilene. ECODESIGN, ECOPLEN ed altri operatori economici della filiera insieme per la produzione di insieme per la produzione di imballaggi rigidi autenticamente ecosostenibili.

L’utilizzo di materiali rigenerati nella produzione di imballaggi nel Paese è attività nota anche se colpevolmente limitata. I settori finora interessati riguardano la filmatura, l’estrusione dei tubi e lo stampaggio delle materie plastiche. Nessuno finora era riuscito ad impiegare il PE rigenerato nella produzione di flaconi, fusti e taniche, quindi nell’ambito del cosiddetto “soffiaggio” in percentuali significative e comunque impiegando non i propri scarti di lavorazione, materiali omogenei e per stessa natura limitati, ma polimeri ottenuti dall’utilizzo di materiali post consumo, pratica molto più impegnativa data la disomogeneità delle materie prime, ma di converso, dei quali esistono potenzialmente enormi quantità.

Questo vuoto è stato colmato da ECOPLEN S.r.l., azienda di produzione e commercializzazione di taniche da 5,10 e 20 litri ottenute utilizzando non meno del 70% di PE rigenerato e per le quali è stata già richiesta la licenza d’uso del marchio “Plastica Seconda Vita”. Non un generico PE rigenerato può essere utilizzato nella produzione su descritta, ma il RILENE®.

Il RILENE® è un nuovo prodotto ottenuto dalla miscelazione di scarti post-consumo sulla base di una inedita ricetta inventata da ECODESIGN S.r.l. ed utilizzato in esclusiva dalla ECOPLEN per la realizzazione dei suoi prodotti.

Una linea di selezione di materiali in ingresso garantisce un flusso controllato per le successive linee di lavaggio e granulazione, eliminando il rischio della introduzione di materiali non conformi. L’esame in laboratorio ne accerta le caratteristiche tecniche, certificandone la composizione e le caratteristiche fisiche e chimiche ottenendo così un prodotto costante ed omogeneo che ne favorisce l’impiego industriale.

Uno dei maggiori motivi di ostilità all’impiego di materiali rigenerati nella produzione di articoli tecnici era proprio rappresentata dalla disomogeneità dello stesso, in definitiva nella incostanza dei materiali in quantità e qualità che non ne consigliavano l’uso significativo. Oggi RILENE® rimuove questo ostacolo: le sue caratteristiche sono costanti nel tempo e ne consentono il massivo utilizzo.

Il progetto di filiera per la valorizzazione del fungo cardoncello è finalizzato alla realizzazione di interventi funzionali all’incremento di produttività e competitività delle singole aziende del comparto tramite il conseguimento di una forma efficace di aggregazione – in termini di volumi, qualità e continuità d’offerta del prodotto – tale da rappresentare il volano per l’apertura di canali commerciali più remunerativi sinora inaccessibili (GDO ed estero) e tramite l’innovazione tecnologica concernente tutto il ciclo di produzione, dal micelio seme  alla preparazione finale dl prodotto per la vendita.

La filiera avrà un grado di aggregazione verticale significativo, avendo tra gli aderenti produttori di substrato infungato, produttori di funghi, aziende di trasformazione, centri di ricerca, centro per la produzione di micelio, enti di formazione professionale e divulgazione, ma in chiave strategica realizzerà un grado di integrazione orizzontale ancor più spinto, in quanto il raggiungimento degli obiettivi commerciali di medio e lungo periodo non può prescindere dall’aggregazione di volumi di produzione adeguati ai mercati che si intendono approcciare.

L’innovazione tecnologica sarà legata sia alla produzione del fungo cardoncello e alla sua preparazione per la vendita e sia alla produzione del micelio seme. Per quanto riguarda l’innovazione concernente il processi di produzione e conservazione del prodotto, la filiera si avvarrà delle competenze distintive sviluppate da alcuni suoi componenti tra le quali sono di particolare rilevanza quelle concernenti la shelf life e la trasformazione in prodotto di IV e V gamma.

La filiera opererà sotto un marchio unitario e una veste giuridica unitaria e,  si propone di aggredire mercati nazionali ed esteri che garantiscano una marginalità significativamente superiore a quella sinora garantita dal mercato locale.

Il prodotto della filiera sarà tracciato all’interno delle aziende produttrici di funghi,  formalizzando documentazione che indicherà le specifiche responsabilità  delle aziende contribuiscono a tutto il ciclo produttivo, dalla materia prima  all’alimento finale. Quanto sopra a maggiore garanzia della qualità e della salubrità del prodotto.

Chi può portare un'idea in Confimi industria Basilicata?

Tutti possono, la tua idea o proposta progettuale sarà presa in considerazione facendo innanzitutto una colloquio informale. Capire la motivazione del proponente ed avere una idea del ``perchè``, servirà a tutti. Se l'idea sarà approvata progetteremo insieme un piano di sviluppo coerente.

Saperne di più è facile!

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Le idee incubate, imprese iniziate

  • Agroalimentare
  • Filiera legno - boschiva
  • Produzione/efficientamento/rinnovabilità energetica
  • Produzione apparecchi elettromedicali
  • Difesa e tecnologia
  • Artigianato digitale
  • Tutela ambientale e progetti di economia circolare
  • Turismo e filiera culturale

Le fasi dell'incubazione

Proposta preliminare: una volta che l’idea è approvata sarà necessario interrogarsi sulla sua praticabilità reale e avere un’idea dell’impatto territoriale e complessivo. A tal fine redigermo un sintetico Paper per lavorare su costi e benefici attesi e le principali criticità.

Considerazione impatto e fattibilità: cosa sarà necessario per far vivere questa idea progettuale? Di quali risorse e tipo di competenze ci dovremo curare? Quali gli obiettivi di periodo e generali da prendere in considerazione per misurare step-to-step gli avanzamenti sulla giusta via?

Attuazione del progetto: entreremo così nella fase operativa, pieni di energia e consapevoli che dalla creatività siamo passati alla realizzazione concreta. In questa fase metteremo in pratica le conoscenze, le risorse preventivate e l’esperienza allo scopo di FARE.

Monitoraggio e valutazione risultati: probabilmente di FARE, PROGETTARE e MIGLIORARE, non si smette mai. Non esiste un solo punto d’arrivo, dopo cui fermarsi. Crediamo in un percorso dove è necessario osservare come il progetto sta prendendo forma: quali le azioni fatte, quali ancora da fare, cosa è andato e cosa va rivisto per migliorare in futuro.

L’utilità sociale dei nostri progetti

Incubare un progetto significa conoscere il territorio e le possibilità, dall’idea passiamo alla realizzazione concreta dando vita a imprenditorialità e nuovi punti di vista. Lavorare su idee nuove e farlo con le competenze e le risorse (professionali, finanziarie, umane) significa pensare insieme e costruire reti di relazioni che permettono di mettere in pratica la propria visione d’impresa.

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