Protocollo Legalità: firmata l’intesa tra Ministero Interno e Confimi Industria

  • 26 settembre 2024
    Protocollo Legalità: firmata l’intesa tra Ministero Interno e Confimi Industria


     
    Roma, 25 settembre 2025 – Il Ministero dell’Interno e Confimi Industria hanno sottoscritto oggi al Viminale un protocollo per prevenire e contrastare i rischi di ingerenza della criminalità organizzata nelle attività economiche attraverso la previsione di controlli antimafia ai contratti sottoscritti tra le imprese private aderenti alla Confederazione.
     
    Con l’intesa, firmata dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e dal Vicepresidente di Confimi Industria con delega al Territorio e alla Media impresa, Francesco Ferrari, alla presenza del Sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, si rinnova una collaborazione che ha già prodotto negli anni efficaci risultati.
     
    L’obiettivo è quello di rafforzare la cornice di legalità e sicurezza all’interno della quale operano le 45mila aziende che aderiscono a Confimi Industria, garantendo in tal modo la libertà di impresa economica e contribuendo a un sano sviluppo del mercato, grazie a misure concretamente sostenibili.
     
    Il protocollo, espressione di un’azione congiunta tra pubblico e privato, mira a promuovere una diffusa cultura della legalità attraverso la cooperazione tra le istituzioni e le piccole medie imprese che rappresentano un pilastro fondamentale dell’economia del sistema-Paese.
     
    “Prosegue la proficua partnership tra il Ministero dell’Interno e Confimi Industria con la quale siamo impegnati a difendere l’economia legale dalle mire delle organizzazioni criminali, a tutto vantaggio della crescita e del rilancio delle attività produttive”, ha sottolineato il Ministro Piantedosi.
     
    “La conferma del nostro impegno ribadisce la volontà e l’intento fondativo di Confimi Industria: la trasparenza”, ha affermato Francesco Ferrari: “Combattere l’illegalità è il primo passo per garantire alle nostre aziende le condizioni per operare in un mercato di leale concorrenza”.
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