CS ZES Unica Mezzogiorno, Confimi su credito d’imposta: “riduzione drastica, rilancio del Mezzogiorno a rischio”.

  • 24 luglio 2024
    Confimi Industria su credito d’imposta ZES Unica: 
    “La riduzione drastica non rende giustizia agli investimenti delle imprese. Rilancio del mezzogiorno a rischio”.

    Roma, 23 luglio 2024 – “Ci rammarica apprendere dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate che il credito d’imposta per le imprese che hanno effettuato investimenti per l’acquisizione di beni strumentali destinati a impianti operanti nella Zes unica del Mezzogiorno sia stato drasticamente ridotto al 17% rispetto all’ipotizzato 50/60%. Una vera doccia fredda”. Così Nicola Fontanarosa, Vicepresidente di Confimi Industria con Delega al Mezzogiorno interviene a commento del contributo sotto forma di credito d’imposta previsto dall’articolo 16 del DL 124/2023.
    “Il Ministro Fitto ha dialogato per mesi con le associazioni e le volontà del Governo di rilanciare il Mezzogiorno sembravano ben definite, per questo siamo amareggiati. Non capiamo il cambio di direzione” sottolinea Fontanarosa.“Il conto che fa l’Agenzia delle Entrate è pura matematica” fa presente Fontanarosa volendo sottolineare la bontà della progettualità e scende nel dettaglio “il totale dei bonus richiesti tramite le domande correttamente presentate è di circa 9 mila milioni e mezzo e le risorse disponibili sono 1.670 milioni di euro, la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile da ciascun beneficiario è pari al 17,6668% dell’importo del credito richiesto (1.670.000.000 / 9.452.741.120). E’ evidente che il problema è l’insufficiente dotazione di risorse finanziarie”.“Non capiamo però il disegno del Governo per il Mezzogiorno. Sono previste altre risorse o misure a sostegno? L’investimento annunciato è solo slittato in avanti? Ci saranno sorprese positive all’interno della prossima Legge di Bilancio? Sembrano quesiti aperti – e chiude il Vicepresidente di Confimi Industria con delega al Mezzogiorno – ma le imprese per stare sul mercato hanno bisogno di programmare e di conoscere con certezza le intenzioni del Paese”.

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