“SEMPLIFICAZIONI SEMPLICI CERCASI” Confimi Industria e ANC presentano al Viceministro Leo 15 proposte per adempimenti più gestibili

  • 19 gennaio 2023

    Roma, 18 gennaio 2023 – Dalla rivisitazione dei termini di alcuni adempimenti Iva alla creazione di un cassetto unico delle agevolazioni d’impresa, per non dimenticare l’attuazione del baratto finanziario. Sono 15 le proposte presentate da ANC e Confimi Industria al Viceministro Maurizio Leo in occasione di “2023 Un’agenda possibile per i Professionisti e le Imprese”; proposte che le due associazioni chiedono di tenere in considerazione – con una certa urgenza – a prescindere da una più organica riforma fiscale. Riforma che difficilmente si occuperà di apparenti micro-questioni che, per chi opera sul campo, sono macro-criticità quotidiane.

    Il nodo precompilate Iva. Non ti interessano, te le do lo stesso (giuste o sbagliate poco importa, sono bozze sperimentali, n.d.r.). È questo il senso del provvedimento del 12 gennaio con cui l’Agenzia delle entrate ha stabilito che il prossimo 10 febbraio le bozze delle dichiarazioni Iva saranno rese comunque disponibili per quasi tutti i soggetti trimestrali ovvero anche per coloro che, nel corso del 2022, tutt’altra priorità hanno avuto che quella di integrare e validare quanto elaborato dall’Agenzia. Che l’interesse degli operatori per queste precompilate fosse prossimo allo zero lo sapevamo già, sostiene Marco Cuchel, presidente di ANC che ricorda come da un sondaggio ANC-Confimi di maggio 2022 (nota congiunta del 31/5/2022) fosse contestualmente emerso come solo il 2% del campione ritenesse utili le precompilate e, dall’altra, l’87% considerasse problematiche le nuove scadenze (esterometro) imposte da luglio anche a tal fine. Il cambio di rotta conferma – al momento – l’insuccesso dell’iniziativa. Iniziativa, prosegue Cuchel, che abbiamo capito andrà avanti a prescindere anche perché rientra fra le misure del PNRR e in tal senso si muovono anche le proposte di modifica della direttiva Iva della commissione UE. Quello che abbiamo chiesto al Viceministro Leo è di risolvere quantomeno tante micro-questioni che – soprattutto negli adempimenti quotidiani Iva ed esterometro – creano inutile ansia a fronte di tempistiche ingestibili.

    Le principali richieste. Eliminare una serie di paradossi come quelli che obbligherebbe (il condizionale è d’obbligo perché riescono a gestirlo in pochi) il forfetario fino a 85.000 (caso 1 in allegato) che effettua acquisti in reverse charge a versare l’Iva entro il 16 del mese successivo anziché occuparsene trimestralmente come tutti gli altri operatori con volume d’affari fino a 500/800.000 euro. Eliminare eccezione per fatture acquisto di fine anno arrivate a gennaio (caso 4). (Riconoscere (caso 2) l’auto fatturazione differita (anziché entro 12 miseri gg) degli acquisti interni di beni da fornitori extra UE tramite piattaforme e quindi con pagamento anticipato e riconoscere, in termini più generali (caso 8) che l’invio tardivo dei flussi XML esterometro non rappresentano anche sintomo di violazione Iva (art.6) laddove l’operazione abbia tempestivamente concorso alla liquidazione Iva di riferimento ovvero – per chi intende fruire delle precompilate art. 4 d.lgs. 127/2015 – sia avvenuta entro fine mese successivo trimestre. In questo modo – sulla scia dello Stato del contribuente – si potrebbe ritrovare un punto di equilibrio fra esigenze AdE da una parte e difficoltà operative dall’altra senza compromettere (anzi rafforzando) la compliance.

    Il cassetto unico delle agevolazioni d’impresa. L’esperienza recentemente vissuta con gli aiuti Covid-19 e l’autocertificazione TF, sostiene Flavio Lorenzin vicepresidente di Confimi Industria con delega alla semplificazione e al fisco spinge ad un ripensamento generale – nell’interesse tanto della PA quando dei contribuenti – sul modo di gestire le istruttorie, l’erogazione, la fruizione e il monitoraggio dei vari incentivi. Da qui l’idea lanciata durante l’evento di valutare l’ipotesi di creare un portale unico digitale a cui tutte le amministrazioni di volta in volta coinvolte dovranno fare riferimento per istruttorie – e così gli operatori – delle singole misure (contributi a fondo perduto, crediti d’imposta, sgravi, detassazioni, ecc.) anche ai fini aggiornamento (ove necessario) del Registro Nazionale Aiuti e l’informativa sulla trasparenza ex art. 1 co.125 ss. L. 124/2017. Null’altro potrà/dovrà essere gestito dagli interessati attraverso modalità diverse (stop quindi il quadro RU e RS dal modello redditi; stop istanze e/o autocertificazioni inviate in mille modi diversi).

    Fra le varie sollecitazioni, infine, quella per i decreti attuativi del baratto finanziario su scala nazionale.

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