Confimi Industria su split payment: “Va lasciato cadere, questione di credibilità per lo Stato”

  • 17 giugno 2020

    Confimi Industria su split payment: 

    “Va lasciato cadere, è questione di credibilità per lo Stato e di liquidità per le imprese”

     

    Roma, 16 giugno 2020 – “La notizia che l’Italia avrebbe chiesto la proroga del sistema in deroga dello split payment ci lascia  molto sorpresi e sgomenti, ci auguriamo una pronta smentita” sottolinea in una nota Flavio Lorenzin, vice presidente di Confimi Industria con delega alla semplificazione, fisco e PA.

    “La fattura elettronica introdotta in via pressoché generalizzata dal 2019  – spiega Lorenzin – permette di seguire con celerità eventuali frodi o abusi” e continua “Va restituita quindi la liquidità tolta a molte imprese che soffrono costantemente di crediti Iva non incassandola sulle proprie forniture a causa del reverse charge e dello split payment”.

    Per quanto riguarda lo split payment, ricorda Confimi Industria, si impone in tutta evidenza il fatto che questo regime in deroga, autorizzato dal Consiglio UE 2017/784/UE del 25 aprile 2017, dovrebbe cessare il prossimo 30/6/2020.

    L’ipotesi della richiesta di una ulteriore proroga è contraddittoria anche agli occhi del Consiglio dell’Unione Europea giacché, ricordiamolo bene, lo Stato italiano:

    (i) si era già formalmente impegnato (marzo 2017) a non chiedere ulteriori rinnovi considerato che, in funzione dell’estensione in vigore da luglio 2017, fu assicurato come  grazie alla fatturazione elettronica sarebbe stata nel frattempo posta in atto un’adeguata politica di controllo sulla base dei dati disponibili per via elettronica;

    (ii) in occasione (settembre 2017) della richiesta di autorizzazione alla fatturazione elettronica generalizzata (concessa il 16 aprile 2018 con Decisione UE n. 2018/593) l’Italia ha altresì dichiarato che con la fattura elettronica sarebbe riuscita a ridurre da 18 a 3 mesi il lasso di tempo necessario per accertare l’esistenza di un operatore inadempiente ponendo più rapidamente fine alle catene fraudolente.

    “Di conseguenza – sottolinea il vice presidente Lorenzin – ci si aspetta una smentita per non dare ai vertici comunitari una idea di Paese che continua a chiedere misure autorizzatorie in deroga alle regole ordinarie anche quando riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati”.

    “Nel caso specifico – chiosa Lorenzin – la fattura elettronica è stata introdotta e al netto delle difficoltà iniziali e di alcune cose da perfezionare per il fisco funziona, questo dato è inconfutabile”.

     

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